La Tachipirina è probabilmente uno dei farmaci più conosciuti, non ci sono dubbi. Basta chiedere in giro: tutti sanno, più o meno, di cosa si tratta e quando usarla, spesso senza neanche il consiglio del medico. L’equazione è semplice: se la temperatura si alza troppo, si passa alla Tachipirina.
Ma sappiamo davvero cosa sia di preciso questo medicinale, a cosa serve o come (e quando) si deve usare? Informarsi per bene certamente non è un male, come non lo è, del resto, per ogni prodotto medico. Tanto più se si tratta di un farmaco tanto famoso e utilizzato da rischiare di diventare un pochino inflazionato. Insomma: vediamo qualche consiglio per non abusarne.
La Tachipirina è un antipiretico a base di paracetamolo che a seconda del dosaggio può essere venduto anche senza prescrizione medica. La sua funzione principale è, appunto, quella di antipiretico, quindi far abbassare la febbre, ma viene utilizzato anche come analgesico e antidolorifico generico; tuttavia la sua azione antinfiammatoria ha effetti decisamente inferiori rispetto a quelli di altri medicinali specifici.
Resta comunque efficacissima per la febbre ed è ben tollerata anche da donne in gravidanza e bambini, ovviamente dopo consulto medico, in modo da conoscere le dosi consigliate in base ai singoli casi. Sia per il dosaggio che per il tempo tra una somministrazione e l’altra, infatti, è molto importante essere precisi. Dopo circa un’ora l’effetto antipiretico dovrebbe iniziare a farsi sentire, portando subito a una diminuzione della temperatura.
Altro vantaggio, oltre la rapidità degli effetti contro la febbre e la sua duttilità, è quello di essere molto ben tollerata a livello gastrico, non trattandosi di un farmaco a base di salicilati come molti altri analgesici e antinfiammatori. Inoltre la Tachipirina può trovare impiego nel trattamento dei dolori più vari: cefalea, mal di denti, dolori muscolari o articolari, mestruazioni.
Va però usata nel modo giusto, anche in considerazione del fatto che viene spessissimo somministrata anche a giovani e bambini. Se per gli adulti infatti la posologia indicata nei bugiardini è di una compressa da 1000 mg una o due volte al giorno (un massimo di tre volte per i casi più gravi), per i bambini tra i 6 e i 15 anni non si devono superare i 250-500 mg a dose (sempre due o tre volte al giorno). In entrambi i casi, gli intervalli tra una dose e l’altra devono essere di circa sei ore.
Bisogna stare inoltre attenti alle ovvie controindicazioni. La Tachipirina è sconsigliata in caso di ipersensibilità accertata verso il farmaco o nei soggetti con grave insufficienza epatica e con grave anemia emolitica. Essa contiene inoltre sorbitolo e può causare reazioni allergiche a chi soffre di intolleranza al fruttosio. In caso di reazioni allergiche, il trattamento deve essere subito interrotto. Stesso discorso in caso sopraggiungano reazioni cutanee, eritemi, rush, vertigini o violente reazioni gastrointestinali. Se ne consiglia l’uso in gravidanza solo dopo controllo medico.
Sono stati poi riscontrati effetti indesiderati anche nel caso di eventuali interazioni con altri farmaci. È questo uno dei motivi per il quale bisogna sempre rivolgersi al proprio medico, anche quando si tratta di prendere una “semplice” compressa di Tachipirina. Solo in questo modo si può capire quali interazioni possono risultare rischiose e, nel caso, diminuire il dosaggio del farmaco o evitarlo del tutto. In particolare bisognerebbe evitare altri prodotti contenenti paracetamolo, dal momento che dosi elevate di esso possono causare gravi reazioni avverse a carico di reni e sangue. Per lo stesso motivo è sempre bene evitare di prolungare più del dovuto il trattamento con Tachipirina.